La fortuna e la sfortuna (cercata) della Fiorentina: trovare un Comuzzo che non avevi, comprare un Pongracic che non hai. E ora ne paghi le conseguenze
L'errore che è costato il pareggio del Torino ieri è stato individuale, sì. La crisi però è collettiva. E se il Pietro Comuzzo che abbiamo visto in campo nell'ultimo mese non è più il solito difensore centrale affidabile di un mese fa, la Fiorentina stessa non è la solita squadra che qualche settimana fa aveva inanellato otto vittorie consecutive in Serie A.
Tutto sbagliato
Tutto sbagliato, tutto da rifare. Da dove, al momento, non si sa. E forse è questa la cosa più grave: non trovare il bandolo della matassa nella confusione che aleggia in casa Fiorentina. Si può partire dalla difesa della Fiorentina, ancora quarta per meno gol subiti in campionato, ma che nelle ultime 6 ne ha presi 11.
Una difesa al limite
La crisi non parte di certo solo da qui, ma i problemi evidenti sono anche qui. Una coppia spremuta fino al midollo, composta da un ragazzo che in campo ci mette l'anima ma che, da sempre, ogni tanto lascia qualcosa a desiderare (Ranieri) e da un giovanissimo buttato per la prima volta in carriera in mezzo alla mischia (Comuzzo).
Senza riposo
Dall'essere buttati in mezzo alla mischia al diventare titolari inamovibili, però, ce ne passa. E il centrale cresciuto in casa Fiorentina classe 2005 ci è riuscito. Per merito sicuramente suo e per demerito della concorrenza. Siamo alla decima da titolare in Serie A consecutiva, senza mai uscire. Ora la stanchezza, soprattutto mentale, si fa sentire.
Milenkovic-Pongracic: uno secondo in Premier, l'altro scomparso a Firenze
E se la Fiorentina ha fortunatamente trovato un centrale che non aveva (a inizio anno chi immaginava un exploit del genere di Comuzzo?), dall'altra la sua crescita ha messo in ombra gli enormi problemi che il reparto difensivo viola nasconde. Pongracic è stato pagato un milione in più di quanto la Fiorentina ha incassato con la cessione di Milenkovic. Con la differenza che il serbo è secondo in Premier League, il croato non ha praticamente mai giocato a Firenze. E dietro un investimento del genere ci dovrebbero essere delle giustificazioni valide per un rendimento così scarso. Motivi non noti, come al solito ultimamente in casa Fiorentina.
E le alternative non aiutano
E poi Moreno, la gara contro il Napoli duce tutto. E poi Valentini, che non gioca da 10 mesi e non è ovviamente pronto. Si pensa a fargli fare palestra in una neopromossa scambiandolo per un difensore esperto come Pablo Marì. Onde evitare una situazione prevedibilissima si poteva pensare di portarlo in Italia già in estate pagando la cifra chiesta dal Boca, per farlo ambientare alla Serie A. Ma così non è stato.
Fortuna e sfortuna (cercata)
E guardando chi c'è viene da dire: menomale che la Fiorentina ha trovato Comuzzo. Dalla fortuna alla sfortuna, cercata, di non avere alternative valide. Uno dei tanti macro problemi di casa viola.