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Quest'oggi l'ex centrocampista di Fiorentina e Parma Massimo Orlando ha rilasciato una lunga intervista al Corriere di Bologna, dove ha analizzato i primi mesi di Vincenzo Italiano in rossoblu con uno sguardo a quanto accaduto a Firenze dopo il suo addio. Questo un estratto: 

“Quello di quest’anno è un gran bel Bologna, credo che sia un piacere per tutti vederlo giocare: sono diventati una squadra pimpante, tecnica, dinamica. Dopo un primo momento in cui i nuovi arrivati dovevano ambientarsi, che hanno portato ad alcuni mesi enigmatici, la squadra nelle ultime settimane è finalmente fiorita. Sono convinto che per Italiano fosse un’impresa complicata subentrare ad un allenatore Motta, soprattutto dopo quanto visto nella scorsa stagione. Ha avuto una strada in salita senza quei 4 giocatori e i problemi estivi”

“La Fiorentina di Palladino gioca molto peggio di quella di Italiano”

Ha anche parlato della sua esperienza in viola: “A Firenze ho battagliato per lui che con una squadra buona, ma niente di clamoroso, ha conquistato tre finali che poi ha perso. Ma ci è comunque arrivato, riportando la squadra in una finale europea dopo anni.. È un allenatore molto molto bravo. Com’è cambiata la Fiorentina senza di lui? La Viola di Palladino gioca peggio. Qui sono esigenti. Italiano ha il suo credo che lo espone a critiche. Anche a Bologna ha buttato via qualche punto nel finale, ma il resto è tutto molto positivo”.

“Il Bologna di Italiano è la mina vagante del campionato”

Ha poi concluso parlando del paragone con Motta: “Aveva sempre il paragone di Motta addosso, sono comprensibili le difficoltà iniziali. Io ho ammirato tanto tanto il Bologna dell’anno scorso che aveva un gioco per me irripetibile. Ma Italiano coinvolge tutti, sa gestire la rosa e ora ha migliorato la fase difensiva con la linea un po’ meno alta. Ha pagato solo errori individuali. Magari non è un gran comunicatore, ma io lo giudico sul campo. Con Italiano è in corsa. Il Bologna è la mina vagante del campionato, il quinto posto è lì… Saputo ha tutto per stare lì e provare a vincere qualcosa: dirigenza, allenatore, il ds Sartori, il pubblico”.

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