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L'incertezza è uno dei nemici più temibili per un imprenditore. Non a caso da ogni parte si afferma da tempo - senza mai trovare dei correttivi - che l'attrattiva dell'Italia nei confronti degli imprenditori esteri è minata dall'eccesso di burocrazia, nella quale è complicato districarsi, e dai tempi lunghi è indefiniti della giustizia.

Opinione chiara e inequivocabile

Raramente ho condiviso le posizioni del presidente Commisso sia nel merito, che nel modo in cui le ha espresse. Stavolta, però, comprendo la sua "arringa", e anche la sua rabbia contenuta, sulla situazione dei lavori allo stadio. Per non deragliare sui toni, come gli è accaduto spesso, il presidente non solo si è affidato, come ormai è prassi consolidata, al canale ufficiale della Fiorentina, ha risposto alle domande preconfezionate leggendo le risposte che erano scritte su un foglio davanti a lui. Dal punto di vista giornalistico un obbrobrio, ma almeno la sua opinione è stata meditata e espressa in modo chiaro e inequivocabile.

Come accadeva quando esistevano i giornali di partito. Se il politico di turno voleva far sapere qualcosa di significativo, evitando però scomode domande di approfondimento, si faceva intervistare dal proprio giornale: i comunisti dall’Unità, i socialisti dall’Avanti, i democristiani dal Popolo e così via. 

L'interlocutore cambierà

In questo momento il progetto stadio offre una sola certezza: l'interlocutore della Fiorentina cambierà. Ovvio che sarà sempre il Comune di Firenze; alla guida, però, ci sarà un sindaco o una sindaca diversi all'attuale.

La situazione presenta molteplici interrogativi legati a finanziamento, modalità dei lavori, cronoprogramma, tempi di conclusione dell’intervento, riassetto complessivo del Campo di Marte.

I tanti scaricabarile

Insomma, in tanta incertezza, un’unica, prevedibile, certezza: chiunque conquisti la stanza di Clemente VII in Palazzo Vecchio (è l’ufficio del sindaco), avrà a disposizione un comodo scaricabarile come via d'uscita a qualsiasi contrattempo. E temo ce ne saranno.

A restare col cerino in mano (e magari ancora sotto la pioggia battente) saranno la Fiorentina e i suoi tifosi


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