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In estate sembrava poter essere addirittura uomo mercato, con diversi club di Premier che lo attenzionavano: tre mesi dopo per Michael Kayode sembra essersi ribaltato il mondo. Pochi minuti, appena 18, in campionato e le briciole della Conference rimaste per mettersi in mostra. Tutta colpa di Dodô che in questa versione non si era mai visto a Firenze e che sta obbligando Palladino a non toglierlo mai.

La Fiorentina però non può neanche disperdere un patrimonio come il classe 2004, che a Nicosia è parso a dir poco arrugginito. Non può esserci una bocciatura su un profilo così, avvolto da premesse come quelle della scorsa stagione. Per stimolarlo però la Conference non basta.


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