L’ultimo acquisto della Fiorentina è stato il centrocampista Amir Richardson, classe 2002 marocchino arrivato dal Reims abbastanza a sorpresa, con la società gigliata che è riuscita fino a pochi giorni dall’annuncio a tenere all’oscuro quasi tutti di un’operazione pressoché totalmente già definita. Richardson è un calciatore sul quale c’è grande speranza in patria, e che ha già debuttato con la nazionale maggiore del Marocco, benché abbia preso parte con la formazione Under 23 ai Giochi Olimpici di Parigi ottenendo un terzo posto meritatissimo.

Un padre con un grande passato nello sport

Richardson è figlio d’arte, dal momento che il padre Micheal Ray, detto “Sugar”, è stato un giocatore di basket molto apprezzato in NBA, lega in cui ha vestito le maglie di Warriors, Knicks e New Jersey Nets, ma anche in Italia, paese in cui ha militato con Virtus Bologna, Livorno e Forlì, tra la fine degli anni 80 e quella degli anni 90, quando poi chiuse la carriera a 45 anni. Richardson sr concluse in maniera travagliata e controversa la propria lunga esperienza in NBA, venendo radiato nel 1986 dopo essere stato trovato per la terza volta positivo alla cocaina. Nel corpo del figlio si vedono chiaramente i geni del padre, alto 1.96 m e quindi quasi quanto il suo ragazzo, addirittura 197 centimetri.

Le qualità del figlio d’arte

Amir Richardson sfrutta le lunghe leve per recuperare palloni e anche per difendere la sfera dagli avversari, utilizzando i tanti centimetri a disposizione nonostante una struttura ectomorfa che non lo vede rappresentare un vero e proprio colosso sul piano fisico. Non solo le gambe, anche le lunghissime braccia del mancino franco-marocchino sono un’arma importante nella difesa del pallone dal pressing. Il giocatore franco marocchino abbina una buona qualità tecnica a capacità di gestione della sfera anche in situazioni delicate. Da capire se il giocatore riuscirà subito ad imporsi a certi livelli ed in un contesto in cui alla mediana composta da due uomini scelta da Palladino è richiesto un grande e dispendioso lavoro in fase di contenimento e suggerimento. E lo stesso giocatore in sede di presentazione ha affermato di ritenersi un centrocampista in grado di sapersela cavare nello svolgere entrambi le fasi.

Il gol gioiello al Metz
 

Il nuovo giocatore viola però ha dimostrato anche di avere qualche colpo in canna di tutto rispetto, come la rete realizzata al Metz con la maglia del Le Havre nel 2023. Dribbling a rientrare dalla destra, la zona del campo in cui predilige partire per poi accentrarsi e giocare col piede forte, prima di scagliare un sinistro potentissimo all’incrocio dei pali, come potete vedere nel video qui sotto a partire all’incirca  dal minuto 5:40 in poi.

 

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