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Oggi, 19 novembre, sono passati due mesi dall'ultima volta di Riccardo Sottil in campo, nella partita contro l'Hellas Verona, durante la quale è dovuto uscire per problema fisico. L'ernia al disco, dopo leggeri fastidi ad agosto, quando sembrava ancora gestibile, ha messo il numero 33 viola definitivamente k.o. per tutta la durata della stagione, fino all'attuale maxi-sosta. La scelta è stata quella di non procedere con l'intervento chirurgico, confidando nella terapia che lo ha impegnato fino all'inizio delle vacanze.

Per diverse circostanze, intorno allo stop di Nicolás González si è creato un vero e proprio caso, mentre l'assenza di Sottil è probabilmente passata maggiormente in secondo piano, almeno come tema da trattare. Il giocatore in questione, invece, è tutt'altro che secondario: il classe '99 è una vera e propria risorsa della Fiorentina. Ha caratteristiche uniche, a cui la squadra viola può sopperire solo parzialmente in sua assenza.

Senza di lui, la Fiorentina è meno dinamica, meno imprevedibile. Sottil è l'elemento capace di svoltare la partita in un momento morto, di portarla da zero a cento in un attimo, caratteristica rara tra i ragazzi di Italiano. Alla Viola è mancata anche la sua rapidità, abbinata alla sua classica giocata: quando riceve un passaggio spalle all'avversario, fa scorrere il pallone per poi girarsi da un lato o dall'altro. Il gesto tecnico è sempre uguale, quasi da fotocopia, eppure gli avversari non lo prendono mai.

Tra le tante assenze che la Fiorentina ha dovuto sopportare, dall'inizio della stagione fino a domenica scorsa, quella di Sottil, oltre a essere la più lunga, è senza dubbio tra le più importanti. L'obiettivo è tracciato: a gennaio le fasce del campo saranno sue. Con calma, perché ci vorrà tempo, ma se tutto va come deve andare, il 2023 sarà un nuovo inizio. Anche Firenze non vede l'ora di rivedere Sottil.


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