Pedullà: "Kean ha tolto da tempo la parola alternativa dal suo vocabolario. Voleva essere protagonista ed è per questo che la Fiorentina non ha preso un attaccante importante. Palladino lo voleva..."
Il giornalista Alfredo Pedullà ha parlato di Moise Kean, attaccante della Fiorentina, sul suo canale You Tube. Queste le parole dell'esperto di mercato sul giocatore viola: "La storia di Moise Kean è stata venduta in tanti modi. In estate era a un anno dalla scadenza e già da dicembre 2023 aveva già manifestato la volontà di andarsene. Lui voleva andare via e spingeva per andare via, riteneva la sua esperienza alla Juventus chiusa. E questo perché è come una Lamborghini, è un attaccante esclusivo, per pochi. Non la puoi utilizzare due giorni e poi la rimetti in garage. E via così. Le prestazioni non saranno all’altezza di un bolide che vuole andare sempre al massimo.
Poi a gennaio c’è stato l’Atletico, non ha passato le visite mediche e ha vissuto altri mesi a Torino non da separato in casa ma quasi. Non c’è cosa peggiore che rimanere quando hai detto di voler andare via. Quando l’Atletico Madrid lo convocò per le visite, Kean aveva detto no alla Fiorentina di Italiano e al Monza di Palladino, che era andata all’attacco disperato del ragazzo. Per come gioca Palladino è il terminale offensivo perfetto. A gennaio Moise aveva in testa Madrid.
Quando la Fiorentina ha chiuso Kean a 13 milioni più bonus ho sentito tanti stizziti per cifre così alte. Il ragionamento ci stava, ma con Palladino ero convinto fosse il suo rinascimento. Lo dissi. Dal punto di vista della Juventus è stato un’occasione, per la Fiorentina una grande operazione. La clausola? La Fiorentina l’ha accordata perché era la prima scelta di Palladino. Mi stupirei se Kean non si avvicinasse a 20 gol. Bisogna ricordarsi quello che ha fatto al PSG. Spaccava le partite.
Se la Fiorentina avesse aggiunto un attaccante importante a Kean gli avrebbe tolto visibilità. Kean e basta. Lui voleva questo, voleva essere protagonista. Era l’orientamento di Palladino, gli voleva dare le chiavi dell’attacco. E questi sono i risultati. Kean è una falsa prima punta, può coesistere con Retegui.
Idealmente la rincorsa di Palladino è partita a gennaio per Kean, arrivato alla Fiorentina, la società viola gli ha regalato il giocattolo che voleva. E non c'è cosa migliore che dare a un allenatore il giocatore che vuole e con cui sa già come lavorare. Dopo il no al Monza è come se avessero concordato di lavorare insieme a Firenze. Quanto vale ora? La Fiorentina deve goderselo. Con Gudmundsson e Colpani può essere un reparto interessante. Con il nuovo Beltran, poi, ci può essere anche un suo rinascimento. Kean aveva tolto la parola alternativa dal vocabolario".