Le colonne della Fiorentina (in crisi) alla guida delle pericolose montagne russe viola. Quando le seconde linee (non) fanno la differenza.... Oppure non ci sono proprio
Dopo il primo tempo giocato contro il Maccabi Haifa a Budapest, la sensazione sembrava essere una sola e soltanto: la grandissima gara della Fiorentina giocata contro la Lazio è stata solo un'oasi felice nel bel mezzo della crisi viola. Al fischio finale, la sensazione generale non è poi molto diversa, tranne che per un risultato che per come si era messa la gara può anche andare bene.
La Fiorentina si affaccia così alla gara di ritorno con un margine di tranquillità tutto sommato discreto, anche se avere certezze con questa squadra è cosa impossibile. E in mezzo al saliscendi di prestazioni della squadra viola, che in questo 2024 hanno presentato più salite che discese, si apre una parentesi altrettanto poco felice delle colonne portanti di questa squadra. Uno per ruolo, per motivi diversi, tolto un Terracciano quasi sempre sufficiente e sicuro tra i pali.
Milenkovic è in un periodo no. Il serbo sembra distratto, con errori che costano spesso caro alla retroguardia viola e a tutta la squadra. Ieri sera nello specifico la compagnia di un altrettanto spento Ranieri non lo ha aiutato, ma il classe ‘97 sembra solo un lontano parente di quel Nikola che riusciva a tenere a bada tanti degli attaccanti avversari più in forma e in luce (ultimo su tutti Immobile).
C’è poi Arthur, che più che in crisi di prestazioni sembra essere in crisi fisica. Era un momento temuto un po' da tutti, visto che nelle ultime stagioni aveva giocato solo scampoli di partite, a differenza della fissa titolarità di quest'anno. Problemi fisici non chiari del tutto, ma ci sono e ne stanno diminuendo il minutaggio. E senza di lui spesso la Fiorentina, soprattutto sotto pressione, gioca a calcioni in avanti alla ricerca della sponda della punta.
C'è infine Nico Gonzalez, che se da una parte in 27 partite giocate ha già raggiunto la doppia cifra, dall'altra ci sono gli strascichi di un infortunio che lo stanno frenando verso il raggiungimento della perfetta condizione. E in campo di vede.
Per lui e Milenkovic, forse, servirebbe un po' di riposo. Una tesi che al momento non sta in piedi. Da una parte un calendario fitto di impegni importanti, dall'altra la mancanza di sostituti all'altezza. Il serbo ormai è costretto alla coppia fissa con Ranieri visto l'infortunio di Quarta, l'argentino non si è fermato quasi mai dal suo rientro, considerato anche l'assenza di Koaume. Senza parlare di Arthur, sostituito alla meno peggio prima da Maxime Lopez, poi da Mandragora, che hanno dimostrato di non poter avere le caratteristiche adatte per prendere il suo posto in tutto e per tutto. Rimaniamo in attesa dei due rientri importanti. Questa Fiorentina ha già bisogno di fiato. E siamo solo all'inizio del tour de force.