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Nel suo editoriale su Repubblica, Stefano Cappellini ha commentato così le parole di ieri del presidente Commisso:

"Parla il patron, anche se l’intervento di Rocco dagli States sembra prodotto da un generatore automatico di risposte commissiane: le cose dette sono un po’ quelle di sempre, nel bene e nel male. Se ci fosse ancora in voga quella vecchia tradizione delle conferenze stampa in cui è possibile fare domande, sarebbe stato bello chiedere alcune cose al buon Rocco. Tipo: se Italiano aveva indicato nel settore degli esterni offensivi la vera emergenza, perché alla fine proprio lì non è stato preso nessuno, anzi ne è stato ceduto uno? 

Se la Fiorentina era disposta a spendere più di 20 milioni per Gudmundsson, bella sommetta, perché questa cifra non è stata messa sul piatto all’inizio del mercato, individuando uno o più obiettivi da portare a casa con i giusti tempi e le dovute alternative, anziché a 48 ore dalla fine del mercato per un giocatore considerato di fatto incedibile dalla sua squadra? Sbaglierò, ma a me pare che la maggior parte dei tifosi, più ancora che per l’esito finale del mercato, siano amareggiati per il senso di casualità e improvvisazione che ha caratterizzato tutta la sessione". 

Tutta la soddisfazione di Commisso: dal record di punti al record di ricavi. Il presidente rafforza Italiano pur senza blindarlo
Non è stato un Rocco Commisso troppo diverso dal solito quello che ieri è tornato a far sentire la sua voce, se pur re...

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