Mancanza di leader
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Manca un leader a questa Fiorentina. Tra i tanti aspetti che si possono analizzare di questo inizio di stagione tutt’altro che positivo per la squadra viola, c’è anche quello della mancanza di punti di riferimento in mezzo al campo durante le partite.
Il capitano
Il capitano rimane Cristiano Biraghi, che in questi ultimi anni si è preso gli oneri e gli onori di una fascia molto pesante dal post Astori. Il terzino ex Inter, però, è spesso al centro delle critiche e di prestazioni insufficienti. Non che il capitano non sia un calciatore come gli altri e che non possa sbagliare, ci mancherebbe, ma il rendimento di Biraghi in maglia viola è ormai chiaro ai più. E se lo scorso anno era titolare inamovibile sulla sinistra, quest’anno con l’arrivo di Gosens il suo ruolo in campo sembra essere più marginale.
In difesa un progetto per il momento naufragato
Un leader, lo scorso anno, lo era sicuramente Nikola Milenkovic, che in estate ha detto addio per raggiungere la Premier League. E se Pongracic doveva essere il suo sostituto naturale, sia per leadership che per qualità in campo, al momento il progetto è naufragato totalmente. Tempo al tempo, aspettiamo il croato. Intanto menomale che c’è Comuzzo…
In mezzo…
In mezzo al campo, il duo Bove-Cataldi è arrivato l’ultimo giorno di mercato e subito lanciato protagonista nella squadra di Palladino. Mandragora c’è e non c’è, stesso discorso di Biraghi. E così gli altri che erano a Firenze lo scorso anno, da Dodô a Terracciano, da Ikoné a Sottil, non hanno mai avuto il carattere del leader o sono stati relegati a un ruolo non da protagonisti in questa Fiorentina.
Kouame dà la scossa. Sì, però…
Christian Kouamé, domenica scorsa per la prima volta capitano viola, ha provato a suonare la carica dopo il deludente pareggio di Empoli. “Davanti non giochiamo da squadra. Dobbiamo far capire ai nuovi che prima c’è il gruppo e poi ci sono i singoli. Ci è mancato di giocare insieme”. Parole che dimostrano quanto ancora ci sia da lavorare su tanti aspetti per Palladino. Ma la mancanza di un leader di quantità e qualità, in questa Fiorentina si fa sentire. E non poco.
