​​

Commisso Gonzalez Fiorentina

Quando sbagliano tutti è segno che qualcosa non va. Quando un allenatore si lamenta del mercato della propria società alla prima di campionato. Quando una società non riesce a programmare ed arriva in colpevolissimo ritardo sui nuovi acquisti. Vendendo, in modo veloce ed evidentemente approssimativo, calciatori come Milenkovic che lasciano un grande vuoto, non soltanto tecnico. Dicendo addio ancora una volta all’unico big rimasto, Gonzalez. Sempre alla stessa squadra, la Juventus. Ormai evidentemente ‘legata’ sportivamente alla Fiorentina dopo gli acquisti di Chiesa, Vlahovic e adesso quello di Gonzalez, cessioni clamorose tutte sotto la gestione Commisso. Tristezza, soltanto tristezza

Tifosi, dove siete? 

Verrebbe da dire. Ma ormai è un altro mondo, e anche un altro calcio. Nel male e nel bene, quindi nessuno si scandalizzi più di tanto. Consegnando all’allenatore una squadra deficitaria in ogni settore del campo. E non è la prima volta. Palladino oggi, ma prima ancora Gattuso (che si separò prima ancora di cominciare), sono la dimostrazione che qualcosa non funziona nei rapporti tra questi dirigenti e i propri allenatori. Soltanto Italiano, che forse ancora non abbiamo capito quanto bene abbia fatto a Firenze, ha tenuto botta

Rocco ormai lontano, che non parla e non appare praticamente più, un responsabile della comunicazione diventato direttore generale, un ds (Pradè) che fa quel che può, mettendoci passione, tempo e faccia, con quel che ha a disposizione. Evidentemente non può bastare. Facendo un parallelismo con Corvino (d’altronde la Fiorentina negli ultimi venti anni ha praticamente avuto loro due come direttori sportivi che si sono sempre alternati), tutto sembra identico. 

Guai sbagliare il rimpiazzo di Gonzalez

Il primo Pradè e il primo Corvino, quando avevano i soldi per intendersi, da applausi. Il secondo Pradè e il secondo Corvino, quelli senza pecunie per capirsi, che prendono giocatori inadatti, nonostante cessioni eclatanti. Ecco che qualcuno comincia quasi ad augurarsi l’esclusione dalla Conference League, per provare a portare avanti un campionato dignitoso, con una rosa evidentemente non consona per giocare su tre fronti. Palladino resisterà a questo ambiente già ostile e a questa società, evidentemente, sempre meno coinvolta e ambiziosa? Lo capiremo presto. Intanto con i soldi di Gonzalez arriverà Kostic e altri due calciatori titolari. Guai a sbagliarli: dopo Ikone, Beltran, Nzola, e ne tralasciamo volentieri tanti altri, perseverare sarebbe diabolico.

Palladino-Faccia d'angelo dice ciò che pensa e pensa ciò che dice. L'”upgrade” in panchina è già evidente
C’è già una differenza sostanziale (e a mio avviso positiva) tra Palladino e Italiano. Non mi riferisco allo schema ...

💬 Commenti (130)