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Campionato fermo e di conseguenza introiti ridotti al minimo per la Fiorentina, così come per gli altri club calcistici. Una situazione complicata che Fiorentinanews.com ha voluto esaminare in esclusiva con Marcel Vulpis, direttore di Sport Economy, partendo dal cambio di proprietà viola fino ad arrivare alle ben note tematiche di questi giorni.

Sig. Vulpis, come giudica fino a qui l'operato di Rocco Commisso da presidente della Fiorentina? "Parto sottolineando che, quando c’è un passaggio di proprietà come quello da Della Valle a Commisso normalmente ci sono sempre 12-18 mesi difficili. Questo perché il nuovo proprietario deve capire bene il modello di business precedente, portare nuove idee, e, nel caso del nuovo patron viola, capire che significa stare nel sistema del campionato italiano. Con alcune esternazioni in questa stagione personalmente mi ha dato l’idea di essere focoso e di non stare attento a quello che stesse dicendo, e sempre a parer mio la comunicazione in questo tipo di contesto deve essere molto rigorosa. I presidenti quindi devono attenersi a certe regole prima di dover parlare ai media per esempio. Commisso è una persona che è entrata in un mondo non suo, in club di elevato blasone come la Fiorentina, e sta studiando come approcciare in modo migliore il sistema calcio italiano. Ci vorrà del tempo. Portare il proprio modello di business model e impiantarlo in un sistema, in questo caso la Fiorentina, che prima apparteneva ai Della Valle, porta inevitabilmente a delle situazioni economiche non sempre positive e anche cambi di gestione anche nel settore del management. La prima stagione di Commisso nel nostro campionato coincide purtroppo con l’emergenza sanitaria in corso, ed è un peccato perché è arrivato adesso dagli USA. A differenza sua il presidente canadese del Bologna Joey Saputo viene toccato da questa emergenza ma è già quattro anni che conosce il mercato italiano, quindi è più consolidato rispetto al patron della Fiorentina".

A fronte dell'attuale emergenza sanitaria e di conseguenza economica, la Fiorentina secondo lei si trova comunque in buone mani?  "Sono del parere che gli elementi di cui ho parlato prima, ovvero lo studio del nuovo contesto, il cambio di business e l’emergenza sanitaria in corso non aiuteranno nei conti economici di fine anno. Ritengo comunque che le disponibilità economiche importanti di Commisso a livello di patrimonio personale lo possano mettere in condizione di fare una importante iniezione economica di denaro nelle prossime settimane per supportare il progetto sportivo e in generale per riequilibrare i conti dell’azienda calcio ACF Fiorentina. Auspico quindi che la ricapitalizzazione per il club viola, se mai ce ne dovesse essere bisogno, sia garantita, e questo deve valere per una piccola Srl che per una grande società per azioni nel settore del calcio. Penso anche al tessuto socioeconomico della città di Firenze, che è anche parte delle sponsorizzazioni a supporto del club, che potrà risentire parecchio l’impatto del Covid-19 e portare molte aziende vicino al brand Fiorentina a fare scelte differenti. Questo anche perché se per un po’ di tempo non potrà andare nessuno allo stadio, è ovvio che potranno esserci scelte differenti da parte di chi sponsorizza".

 


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