Missione compiuta: Iachini, mister di lotta e di governo tra alt(r)e aspettative e una salvezza raggiunta
Missione compiuta. La vittoria di ieri a Lecce mette la parola fine alle tante paure e preoccupazioni di classifica. La Fiorentina è praticamente salva e all’obiettivo l’ha guidata Beppe Iachini.
Sì, proprio quello Iachini che è stato a lungo criticato, messo in dubbio, ma che alla fine ha portato a casa il risultato che gli era stato chiesto: la salvezza.
Era chiaro, fin da subito, che il profilo di Beppe Iachini fosse mordi e fuggi. Era chiaro fin da quel 28 Dicembre quando in Sala Stampa esordì con: “Io ho un bagaglio da allenatore, cerco di dare alle mie squadre una mentalità adeguata, avere atteggiamento positivo sia in casa che fuori casa. Non ho la bacchetta magica, credo nel lavoro”
Un lavoro che c’è stato, in ogni momento. Anche quando tutto andava male,. La Fiorentina in questi mesi, coronavirus compreso, è cambiata. Nel modo di pensare, nel modo di giocare, nel modo di porsi. Non è stata sicuramente una bella Fiorentina, destinata a restare negli annali, ma ha portato a casa un obiettivo che sarebbe dovuto essere scontato: la salvezza.
Quando Beppe Iachini è arrivato, la Fiorentina era a -2 dalla zona retrocessione, con nove punti in nove giornate. Una situazione decisamente peggiore e critica.
E’ vero, in tanti avevano sperato nel lancio cuore oltre l’ostacolo, sia per l’allenatore che per la squadra. Ma Mister Iachini, con questa stagione, ha dimostrato che per il momento è e resta un tecnico di lotta e di governo. Non da sogni e speranze, ma da serietà e concretezza. Queste cinque partite saranno lo specchio per la Fiorentina che verrà, ma sicuramente non ci sarà Iachini, uomo vero e allenatore di cuore.
Sì, proprio quello Iachini che è stato a lungo criticato, messo in dubbio, ma che alla fine ha portato a casa il risultato che gli era stato chiesto: la salvezza.
Era chiaro, fin da subito, che il profilo di Beppe Iachini fosse mordi e fuggi. Era chiaro fin da quel 28 Dicembre quando in Sala Stampa esordì con: “Io ho un bagaglio da allenatore, cerco di dare alle mie squadre una mentalità adeguata, avere atteggiamento positivo sia in casa che fuori casa. Non ho la bacchetta magica, credo nel lavoro”
Un lavoro che c’è stato, in ogni momento. Anche quando tutto andava male,. La Fiorentina in questi mesi, coronavirus compreso, è cambiata. Nel modo di pensare, nel modo di giocare, nel modo di porsi. Non è stata sicuramente una bella Fiorentina, destinata a restare negli annali, ma ha portato a casa un obiettivo che sarebbe dovuto essere scontato: la salvezza.
Quando Beppe Iachini è arrivato, la Fiorentina era a -2 dalla zona retrocessione, con nove punti in nove giornate. Una situazione decisamente peggiore e critica.
E’ vero, in tanti avevano sperato nel lancio cuore oltre l’ostacolo, sia per l’allenatore che per la squadra. Ma Mister Iachini, con questa stagione, ha dimostrato che per il momento è e resta un tecnico di lotta e di governo. Non da sogni e speranze, ma da serietà e concretezza. Queste cinque partite saranno lo specchio per la Fiorentina che verrà, ma sicuramente non ci sarà Iachini, uomo vero e allenatore di cuore.
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