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La storia del calcio è piena di difensori che sono diventati grandi per meriti propri, ma anche grazie al compagno con cui condividevano il reparto difensivo. Pique e Puyol, Vidic e Ferdinand, Baresi e Maldini, coppie che proprio grazie all'intesa costituivano dei muri insormontabili. Anche nella Fiorentina possiamo trovare esempi del genere, visto che la Viola ha spesso potuto contare su coppie difensive collaudate e performanti.

Quest'anno, però, ciò non sta accadendo. E non ci riferiamo tanto all'ormai risaputa fragilità dell'intero reparto difensivo della squadra di Italiano, quanto proprio a un discorso di singoli. Il continuo cambiare la linea davanti al portiere, ha infatti portato alla mancanza di una vera e propria coppia titolare. Abbiamo visto Martinez Quarta, a volte addirittura Nastasic, mentre ultimamente ha preso quota Igor.

Situazione di cui inevitabilmente un po' ha risentito Nikola Milenkovic che, cambiandolo così di frequente, non è mai riuscito a familiarizzare davvero con il suo compagno di riparto. Lo si capisce dal fatto che il serbo, sulla carta colonna portante e leader della retroguardia viola, troppo spesso incappa in amnesie letali come quella che ha comportato il rigore per il Verona domenica scorsa.

Oggi, contro il Bologna, servirà anche il miglior Milenkovic per permettere alla Fiorentina di ritrovare la vittoria (e magari non subire gol). Accanto a lui dovrebbe esserci di nuovo Igor, e la speranza è che dopo un buon numero di partite insieme i due siano riusciti a consolidare un po' la propria intesa. E chissà che Italiano, almeno per le ultime dieci partite di campionato, non riesce a trovare la coppia difensiva titolare.


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