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A leggere i social network, alcuni messaggi farebbero pensare che la Fiorentina sia retrocessa in Serie B l’altro ieri. Invece ha solo pareggiato una partita (poi persa ai calci di rigore), a 72 ore da una tragedia sfiorata che, fisiologicamente e come dichiarato dagli stessi Palladino e Cataldi, ha lasciato strascichi psicologici ed emotivi nel gruppo squadra. Non possiamo sapere come abbiano passato gli ultimi giorni i giocatori gigliati, ma è facile immaginare che rimanere lucidi, pronti e riposati fosse un po' difficile. 

Una vittoria per Bove mentre Palladino pensa a nuove soluzioni tattiche

Intanto Bove continua a migliorare e settimana prossima sarà al Viola Park, ma del suo futuro professionale è ancora presto per parlare, in attesa di notizie ufficiali provenienti dall’ospedale Careggi e/o dalla Fiorentina. Meglio magari dedicargli una bella vittoria contro il Cagliari, che siamo sicuri allevierebbe almeno in parte sofferenze e preoccupazioni che il calciatore sta affrontando. 

La situazione di Bove, peraltro, ha anche rallentato la preparazione e la costruzione del terzo modulo che Palladino, dopo il 3-4-2-1 e il 4-2-3-1, stava realizzando. Un 4-3-2-1, o albero di Natale (visto che siamo anche nel periodo giusto), per far coesistere insieme Gudmundsson, Beltran e Kean, tutti e tre titolari. Ovvio che nel centrocampo a tre con Adli regista e Cataldi e Bove mezzali, proprio l’ex Roma rappresentasse il giocatore più importante per l’intensità che riusciva a regalare nei 90 minuti di gioco.

Ora si studieranno le alternative per capire se la soluzione è ancora praticabile, oppure bisognerà individuare delle opzioni differenti. In attesa, magari, che a gennaio un aiuto possa arrivare anche dal mercato.

Sottil cerca continuità. Pongracic il primo nuovo acquisto?

E mentre Sottil pare avere trovato una continuità difficilmente raggiunta in precedenza (la sua qualità non è mai, invece, stata in discussione) in carriera, un discorso a parte lo merita Pongracic. Guai fisici permettendo, il difensore croato può rappresentare il grande acquisto della Viola di dicembre, diventando il dodicesimo potenziale titolare. Fondamentale per lui sarà tornare alle prestazioni di Lecce, che avevano attirato l’attenzione non soltanto degli addetti ai lavori esteri visto che, mentre la Fiorentina lo stava soffiando al Rennes, l’Inter tentava un disperato inserimento nella trattativa. Ma i problemi di abbondanza, si sa, sono sempre molti graditi dagli allenatori.

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“Si è visto che eravamo bloccati non eravamo i soliti”. Inutile girarci intorno, le parole di Danilo Cataldi sono s...

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