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Adesso due settimane per ricaricare le pile, per andare a Genova a cercare tre punti. Le ultime due prestazioni della Fiorentina ci hanno detto questo: i viola possono vincere a Marassi e chiudere in modo quasi definitivo il discorso salvezza. La squadra, seppur prigioniera dei soliti errori e dei soliti limiti, sembra finalmente aver trovare un minimo comune denominatore: più intensità, un po’ di gioco, molte più occasioni da gol. Una squadra che gioca dieci metri più avanti rispetto a qualche tempo fa. Accontentiamoci.


Contro il Milan, forse per la prima volta, abbiamo visto una Fiorentina non impaurita che se l’è giocata. Partita a viso aperto, purtroppo persa. Tenuta in piedi, offensivamente parlando dal solito Ribery.


A proposito del francese, tra circa un mese la società viola parlerà con lui e con il suo entourage. Al momento le possibilità che rimanga a Firenze anche la prossima stagione sono poche. Il suo desiderio di tornare in Germania è vero, le avances francesi esistono, il Monza osserva. Ma Firenze rimane Firenze. Chiaramente, adesso, entrano in gioco gli anni, la sua condizione fisica, i soldi. Aspetti che la Fiorentina valuterà attentamente, solo dopo aver scelto l’allenatore del prossimo anno, che potrà dire la sua, su Ribery. Sarri, ad esempio, non ripartirebbe dal francese, volterebbe pagina, costruendo la Fiorentina del futuro, ripartendo da giocatori giovani e con una brillante carriera davanti. Italiano, magari, avrebbe ancora bisogno del carisma e della classe di Franck. Esempi, appunto, per capire che ancora tutto rimane aperto. Certo, se Ribery diminuisse di molto le proprie pretese, decidendo di chiudere la sua carriera in riva all’Arno, le possibilità di continuare assieme sicuramente aumenterebbero. Ma difficilmente sarà così. Al termine di due anni con poche gioie e tante tensioni potrebbe anche finire così. Con il sorriso. Il primo grande acquisto dell’era Commisso ha comunque regalato a Firenze momenti di grande calcio e tanta professionalità. Le poche emozioni degli ultimi ventiquattro mesi di pallone fiorentino, sono tutte passate dai suoi piedi.


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