Palla lunga a Kean e speriamo che inventi qualcosa: centrocampo, questo sconosciuto. Fiorentina inspiegabile senza Fagioli e Gudmundsson ma ora per Palladino non è più tempo di esperimenti

Il tratto caratteristico della Fiorentina di Palladino di questi otto mesi è uno solo: palla lunga su Kean, sperando prima che il centravanti risorgesse dopo gli anni complicati alla Juve e poi che proseguisse nella sua splendida stagione da trascinatore. In assenza di Moise, o della sua miglior versione, la Fiorentina è poco altro, scrive il Corriere dello Sport-Stadio e ignora stabilmente il centrocampo, uno dei principali capi d'accusa del tecnico.
Il quale fin qui ha sperimentato tanto, anche troppo, nel reparto ma non si è ancora, piuttosto inspiegabilmente, concentrato su Nicolò Fagioli, dirottato un po' a convenienza in un ruolo o nell'altro, spesso però partendo dalla panchina. Lui e Gudmundsson sono i fiori all'occhiello dei due ultimi mercati, nonché tra i più tecnici in rosa. Il tempo degli esperimenti è finito e la Fiorentina non può certo prescindere da questi due elementi.