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Il tratto caratteristico della Fiorentina di Palladino di questi otto mesi è uno solo: palla lunga su Kean, sperando prima che il centravanti risorgesse dopo gli anni complicati alla Juve e poi che proseguisse nella sua splendida stagione da trascinatore. In assenza di Moise, o della sua miglior versione, la Fiorentina è poco altro, scrive il Corriere dello Sport-Stadio e ignora stabilmente il centrocampo, uno dei principali capi d'accusa del tecnico.

Il quale fin qui ha sperimentato tanto, anche troppo, nel reparto ma non si è ancora, piuttosto inspiegabilmente, concentrato su Nicolò Fagioli, dirottato un po' a convenienza in un ruolo o nell'altro, spesso però partendo dalla panchina. Lui e Gudmundsson sono i fiori all'occhiello dei due ultimi mercati, nonché tra i più tecnici in rosa. Il tempo degli esperimenti è finito e la Fiorentina non può certo prescindere da questi due elementi.

C'è feeling tra il gruppo e Palladino? A marzo inoltrato il tecnico è ancora senza chiave... di lettura. Da Atene una Fiorentina piena di inquietudini e paure
L'elemento più grave, sottolineato nell'analisi del Corriere dello Sport, è che a marzo inoltrato Raffaele Palladino n...

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