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Il “Fabbrino” è il nomignolo dato ad uno dei più grandi campioni che Firenze abbia mai avuto: Leonardo Fabbri, lanciatore del peso, recordman italiano con 21.99, nonché grande tifoso della Fiorentina.

Nonostante i suoi numerosi impegni internazionali ha accettato di fare due chiacchiere con Fiorentinanews.com, parlandoci della sua crescita personale, dei suoi impegni e della sua fede viola.

Tifoso, non da divano, ma sempre allo stadio, ha avuto la possibilità di conoscere Commisso.
“Persona eccezionale e vi dico per certo che vuole un gran bene alla Fiorentina. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente quando sono stati inaugurati i lavori al Viola Park, mi ha stupito la sua voglia di rendere grande la Fiorentina, forse è conscio anche di aver commesso qualche sbaglio...”.

Da grande tifoso cosa gli consiglierebbe?
“Di circondarsi di persone altamente qualificate nel mondo del calcio, così possiamo fare il salto di qualità”.

Crede nella salvezza della Fiorentina?
“Certo. Sarà sofferta ma ce la faremo. Non vedo l'ora di tornare allo stadio quando i miei impegni e, soprattutto, il Covid me lo permetterranno. Sono sicuro che vedremo una grande Fiorentina, giusta per le ambizioni di Commisso”.

E le dimissioni di Prandelli?
“Mi dispiace molto per quello che è successo. È stato il mio allenatore quando ho iniziato ad andare allo stadio. Credo che il suo sia solo un arrivederci alla Fiorentina e che magari potrà rientrare con un altro ruolo. Certo, non abbandonerà mai Firenze...”.



Si parla tanto di Fiorentina ma poco di atletica...
“Io non sono uno che si lamenta. Ora con Iapichino e Stecchi ma anche col sottoscritto non mi sembra che la stampa sia lontana, prima mancavano i risultati”.

Quando ha capito di poter lanciare il peso così distante?
“Alle medie durante un campionato italiano. Mi ero qualificato tra gli ultimi e poi arrivò il podio”.

E la consacrazione?
“Con gli Europei Under 23 e il record assoluto, aver battuto un mostro sacro come Andrei mi ha emozionato e dato tanti stimoli”

L'aeronautica le ha dato anche un lavoro.
“Verissimo e sono grato al mio Corpo. Ne vado fiero e li ringrazio, ma non voglio fare paragoni con sport dove guadagnano di più, mi sento solo fortunato”.

Chi l'ha fatta avvicinare all'atletica?
“Mio padre che era un velocista! Lui sognava un figlio centrometrista ma ero davvero troppo robusto per i cento metri. Anche se quella base, mi è servita anche nel peso”

Progetti per il futuro?
“Fare esperienza per i Giochi Olimpici di Tokyo, per poi puntare a quelle dopo a qualcosa di importante, e naturalmente rivedere la mia Fiorentina dove si merita”.


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