Ora possiamo dirlo: la Fiorentina ha un centravanti. L’apporto fondamentale di Belotti, non solo in area di rigore
Ora possiamo dirlo: la Fiorentina ha un centravanti. Ad Andrea Belotti sono bastate poche partite per far capire ai tifosi viola (e a Vincenzo Italiano) che lui, pur non essendo più il bomber delle prime stagioni a Torino, possiede tutte le caratteristiche che finora mancavano a questa squadra. Con buona pace di Beltran, che si sta esaltando in una posizione diversa, e soprattutto di Nzola, che forse quelle caratteristiche ce le avrebbe ma non riesce proprio a metterle in pratica.
Il fiuto del vero attaccante
Parliamo in primis di una capacità innata di muoversi dentro l’area di rigore. Lo dimostrano il gol col Frosinone, ma anche le traverse colpite contro Lecce e Lazio. Belotti sa quali spazi occupare, come posizionarsi rispetto alla porta, come farsi trovare quasi sempre nel punto in cui arriva il pallone. E poi sa proteggere la palla, facendo valere il suo fisico, come nell’occasione del rigore conquistato lunedì sera.
Il contributo alla manovra
Ma l’apporto del Gallo non si vede solo in area di rigore. Con lui Italiano può finalmente tornare a fare quello che faceva con Vlahovic, ovvero cercarlo e chiedergli di difendere il pallone anche a centrocampo o sulla trequarti, per far salire e rifiatare la squadra nei momenti di bisogno. Controllo, protezione della palla spalle alla porta, scarico sui centrocampisti che accorrono: Belotti lo sa fare e non sarà niente di speciale, ma resta qualcosa che alla Fiorentina mancava terribilmente.