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Tra le tante riflessioni che la dirigenza della Fiorentina dovrà fare in vista della prossima stagione, c'è anche quella che riguarda il futuro di Erick Pulgar. La prima annata del cileno in riva all'Arno è stata al di sotto delle aspettative, nonostante la freddezza dagli undici metri che ha dimostrato e che si è interrotta soltanto mercoledì contro il Lecce. Sei gol e quattro assist, tutte arrivate in situazioni di calcio da fermo: questo è uno dei pochi aspetti positivi della stagione dell'ex Bologna. 10 milioni di euro più un 15% sulla futura rivendita, questa la formula (e le cifre) con il quale Pradè ha chiuso la trattativa per Pulgar.

Da punto fermo a possibile partente: in dodici mesi il mondo del cileno si è capovolto e adesso ipotizzare una cessione nei prossimi mesi non è più un'utopia. Per diversi motivi. A cominciare dal centrocampo che verrà, visto che il futuro della mediana della Fiorentina è già composto da giocatori del calibro di Castrovilli, Amrabat e Duncan. Senza dimenticare che arriverà anche un regista di livello, proprio nel ruolo ricoperto da Pulgar. Inoltre, quest'ultimo piace in Spagna: il Siviglia ha già manifestato interesse nei suoi confronti e nelle prossime settimane potrebbe decidere di affondare il colpo. E, a quel punto, la Viola dovrà prendere una decisione definitiva: tenere il cileno o cederlo, per reinvestire il ricavato nel mercato in entrata.


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