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Sul tavolo degli imputati adesso ci sono un po' tutti, anche se il peso delle colpe è ben diverso. Se da una parte c'è una società completamente e inspiegabilmente immobile sul mercato, dall'altra c'è un'ostinazione convinta nel voler puntare su alcune pedine che ormai (non) hanno già dimostrato tutto in maglia viola.

3 delle ultime 4 con la coppia Brekalo-Ikoné dal 1'

3 delle ultime 4 partite la Fiorentina le ha giocate in attacco con la coppia Ikoné-Brekalo, con i due che non hanno fatto altro che allungare la serie di 4 in pagella che ormai dura da tempo. A sinistra, invece, si continua a insistere su un Biraghi che colleziona errori e prestazioni insufficienti, togliendo spazio a un Parisi che con un minimo di continuità potrebbe dare una mano in più alla squadra.

Se la coperta è corta, proviamo almeno a usarla tutta

Che Italiano chieda rinforzi dal mercato da 20 giorni ormai è chiaro a tutti, con un aiuto dalla società che ancora non è arrivato. Le soluzioni, però, si potevano trovare in questa emergenza. Anche perché uno sprazzo di diversità si era visto contro il Bologna, con un cambio modulo (3-4-2-1) che, se non aveva rivoluzionato la squadra, almeno aveva portato un po' di aria fresca e qualche soluzione in più (oltre al passaggio del turno). Niente di strabiliante, anche perché i giocatori rimangono quelli. Almeno la sopravvivenza. Perché se la coperta è corta, proviamo a usarla tutta. 

In attesa dei rientri e… del mercato (?) 

Con certi elementi le partite sembrano già scritte alla lettura delle formazioni, almeno le loro prestazioni. Adesso si tornerà in campo il 28 gennaio contro l'Inter, sperando che la situazione sia cambiata tra rientri importanti (vedi Nico Gonzalez) e qualche innesto. 

Ma quale fobia, serve voglia di segnare 

Piccola chiosa sul capitolo rigori. Non è una “fobia”. Non può esserla. Semmai è questione di giocatori che sanno tirare i rigori e giocatori che non sanno tirarli. Servono gerarchie. Non si può lasciare niente al caso e all'improvvisazione. Non può essere il solo Nico Gonzalez a saper tirare i calci di rigore. Serve fame di segnare. Quello con la maglia numero 9 ha dimostrato di averla, oltre che ad essere 2/2 dal dischetto con la maglia viola sulle spalle. Guardando la carriera di Beltran poi, l'attitudine sembra piuttosto chiara e lo diciamo sottovoce: zero errori. Con Nzola è andata bene, con Ikoné no. E non è stata una bella figura. 

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