Lo stadio è rimasto il sogno di Barone. Il trasloco scongiurato dall'ex DG e un gelido vertice in prefettura
La Fiorentina made in Usa voleva uno stadio tutto suo da costruire “fast fast fast”. Ma a differenza di quanto accaduto per il Viola Park, quest'impresa non è riuscita a Joe Barone. Lo stadio nuovo era un sogno e resterà tale viste le circostanze.
Voleva buttare giù il Franchi e rifarlo
Però Barone ci ha provato, a modo suo e facendo pure storcere qualche bocca. Come quando ci fu il suo arrivo tra due ali di tifosi, a bordo di una ruspa, nel giugno del 2020. Dell'impianto in cui gioca la squadra, si legge su La Nazione. odiava i gabinetti che il tempo aveva reso incivili, le infiltrazioni che facevano piovere a scroscio sotto le tribune e le curve scoperte che facevano inzuppare gli ultrà. Voleva buttarlo giù e rifarlo nuovo. Il sindaco Nardella provò ad assecondarlo, ma tutti dovettero arrendersi al verdetto del Ministero per i Beni Culturali: lo stadio si modifica e non si abbatte.
Il gelido vertice in prefettura
Sempre sullo stado è arrivata la sua ultima vittoria, per così dire. Barone disse no al trasloco durante i lavori, non si vergognò a ribadirlo davanti al gotha della politica cittadina, in un gelido vertice in prefettura. E la politica cittadina finì per adeguarsi al suo volere.