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Contro il Verona, la Fiorentina ha fatto alcuni cambiamenti tattici. Non si è presentata in campo con il solito 4-3-3 che era diventato poco produttivo e facilmente leggibile da parte degli avversari. Da questo punto di vista c'è stata un'evoluzione del modulo e dello stesso Italiano, che ha abbandonato una parte della sua filosofia di gioco, per evitare, dopo otto partite tra campionato e coppa, senza vittoria, di battere una musata.

E allora Amrabat e Mandragora contemporaneamente in campo e Barak ad agire più avanti, avendo le spalle coperte. E poi niente centravanti boa, ma una punta di movimento come Kouame a completare l'opera.

A fine partita, domenica, il vice di Italiano, Niccolini, ha detto "non abbiamo cambiato modulo" ma più per esigenza di salvaguardia filosofica che di sostanza. E la sostanza ci ha detto invece che questi aggiustamenti sono serviti a scuotere, almeno in parte, questa squadra.


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