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L’allenatore Leonardo Semplici ha raccontato la sua carriera ai microfoni di Cronache di spogliatoio, parlando anche dell’esperienza alla guida della Fiorentina Primavera tra il 2011 e il 2014: “La chiamata fu molto particolare, perché ogni anno la prima amichevole che la Fiorentina faceva appena rientrava dal ritiro era contro il Figline e noi tutti gli anni, miglioravamo: prima Eccellenza, poi Serie D, poi C2 e a Corvino, che era il ds dei viola, erano rimaste in mente queste prestazioni". A distanza di pochi anni "si ricordò di me e mi diede l’opportunità di allenare la Primavera, quindi lo devo ringraziare perché è stata un’esperienza straordinaria, professionalmente mi è servita molto e molte cose che ho imparato lì, le ho riportate poi con i più grandi”. 

Quella Fiorentina Primavera è passata alla storia fuori dal campo. Divenne infatti protagonista del reality show ‘Calciatori Giovani Speranze’: “Ricordo… grandi difficoltà! Quando uscì la prima puntata, giocavamo a Genova contro la Sampdoria. Solitamente, una partita di Primavera attira 200 o 300 spettatori. Quel giorno invece c’erano migliaia di persone: in campo, per il riscaldamento, ci accorgemmo che c’era un pubblico esagerato, erano tutti a chiedere autografi ai protagonisti. Fu un successo straordinario: ci aspettavano fuori dall’albergo per gli autografi. La gestione di certi momenti fu particolare, ma con l’aiuto della società riuscimmo a indirizzare tutto verso quello che era l’obiettivo, ovvero provare a creare calciatori e non uomini immagine. Fu un’esperienza particolare ma positiva: per esempio, eri sempre microfonato e anche durante gli allenamenti, dovevo prestare attenzione a certe dichiarazioni”. 

E infine: “Negli ultimi 10 anni, con la riforma dei campionati giovanili e l’introduzione delle seconde squadre, è migliorata la competitività generale sia nel campionato che in ogni weekend, perché quando allenavo io la Primavera c’erano solo 4 o 5 squadre davvero competitive durante l’anno e poi si faceva esperienza durante le eventuali finali, se ti qualificavi per giocarle. È chiaro che il livello tra la Primavera e la Prima Squadra, specialmente in club importanti come all’epoca poteva essere la Fiorentina, ha un divario grosso e quindi anche le seconde squadre, di cui si parlava già alla mia epoca, sono importanti”

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