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'Tanto a Roma si perde, l’è come se si partisse dall’uno a zero'. Vox populi a volte non mente. E la gara dell’Olimpico sembra in effetti un po’ scivolosa". Scrive così Cosimo Zetti su La Nazione in vista di Roma-Fiorentina di domenica sera, per poi scendere nei dettagli della sfida di alta classifica.

Dybala e Lukaku? Sì, certo, anche loro. Il clima dello stadio? Senza dubbio. La tradizione negativa? Va bene, mettiamoci anche quella. Ma ciò che preoccupa di più è la gara oltre la gara, quella che si gioca fuori dal terreno di gioco, quella del potere e dei condizionamenti a volti pesanti, pesantissimi, delle parole. L’imputato numero uno è ovviamente Josè Mourinho. Basta andare indietro di qualche giorno. L’allenatore portoghese è un maestro della comunicazione, solo che qualche volta rischia di passare dalla comunicazione alla provocazione". 

"Come considerare altrimenti le dichiarazioni sull’arbitro Marcenaro prima della gara col Sassuolo? «Non ha la stabilità sufficiente emozionale per una partita di questo livello» aveva detto lo Special One. E ancora: «Vedrete che con Marcenaro, Mancini prenderà un giallo dopo 10 minuti e salterà la Fiorentina». Il cartellino che non è stato sventolato in faccia a Mancini (nonostante lo meritasse davvero) e la conseguente mancata squalifica del giocatore potrebbero essere un’indizio della capacità di condizionamento di certe prese di posizione. E le risposte in portoghese a chi lo intervistava in italiano? Mah...Il problema è che certi comportamenti rischiano di falsare una gara già prima del suo inizio”. 

“I tifosi lo hanno capito e le prese di posizione si sprecano: «Tanto un rigorino gnene danno» dice ancora vox populi in relazione alla gara di domenica sera. Non è finita qui. L’arbitro che dirigerà Roma-Fiorentina è Antonio Rapuano. L’ultimo incrocio con i giallorossi risale alla sconfitta interna della Roma col Milan. In quella gara il Var concesse un rigore ai rossoneri per un contatto tra Rui Patricio e Loftus-Cheek. Mourinho si arrabbiò, applaudì in maniera sarcastica e restò in silenzio. In attesa che la giustizia sportiva si pronunci sul caso Mou, c’è dunque qualcosa che ci preoccupa. Questo non significa niente, nessun processo alle intenzioni, ma certo la Fiorentina non giocherà in un ambiente amichevole”.

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