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Il tribunale civile di Firenze ha inflitto una stangata all’ex presidente della Fiorentina, il produttore cinematografico, Vittorio Cecchi Gori, condannandolo a risarcire 19 milioni di euro per il danno provocato dal crac della squadra viola. Cecchi Gori è stato riconosciuto come unico responsabile del dissesto.

Allo stesso tempo sono stati invece scagionati consiglieri e amministratori, tra cui l'ex amministratore delegato Mario Sconcerti, ma anche Luciano Luna e Ottavio Bianchi che erano finiti a giudizio.

Confermato il teorema accusatorio dell'accusa: tra 1998 e il 1999 la Fiorentina fu usata come una sorta di cassa continua, di bancomat, per tamponare la crisi del gruppo Cecchi Gori. I 67 miliardi di lire di prestito dalla Merril Lynch, ottenuti mettendo come garanzia gli abbonamenti al club fino al 2010, furono quasi per intero dirottati ad altre società del gruppo. Così come parte dei ricavi per le cessioni di giocatori o i 70 miliardi anticipati da Faber Factor.

"Faremo appello, è una sentenza che si limita a ricalcare quella del processo penale - commenta su La Repubblica l’avvocato di Cecchi Gori, Gianfranco Passalacqua - non ci arrendiamo, stiamo per presentare richiesta di risarcimento per 300 milioni proprio contro la curatela, all’epoca avrebbe potuto impugnare il provvedimento di esclusione dalla serie B ma non lo fece, con le conseguenze che conosciamo".


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