Quest’oggi all’interno del sito ufficiale della Fiorentina è apparsa una lunga intervista all’allenatore della squadra Femminile Sebastian De La Fuente. Questi alcuni dei temi trattati dal tecnico:

Il momento non è positivo, ci sono alti e bassi in stagione e in questo momento noi dobbiamo rialzarci. Ogni sconfitta subita nell’ultimo periodo ha una spiegazione diversa. Quello che ci è mancato di più è il goal, una delle caratteristiche di questa squadra fino alla seconda fase. Contro il Sassuolo eravamo provate e un tiro al 95’ ci ha condannato; la sconfitta contro l’Inter è difficile da spiegare, era una situazione troppo particolare. Contro la Juventus avevamo cambiato atteggiamento, ma non siamo riuscite a esprimere il nostro gioco. Sfruttiamo la sosta nazionale e il turno di riposo per riprendere la forma. La ripresa contro la Roma? Sicuramente è una partita difficile, ma come tutte quelle della Poule Scudetto. Dobbiamo giocare ancora cinque gare in Campionato, abbiamo un vantaggio sulla quarta ma veniamo da una striscia negativa. Sono partite da giocare con la massima determinazione. Voglio vedere le mie giocatrici in campo con gli occhi della tigre.” 

Ha parlato anche dell’obiettivo stagionale, tornare in Champions League: “Avevamo molte sicurezze, ora che il gap con l’Inter si è assottigliato non dobbiamo spaventarci. Questa squadra non ha un problema mentale, fisico o di spogliatoio, non ha problema di identità: questa è la Fiorentina che con 12 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte si è qualificata con anticipo alla Seconda Fase. Questa è la Fiorentina che ha in mano il proprio destino: fare punti e qualificarsi in Champions League, dare il massimo e portare in fondo il proprio cammino. In generale non è stato semplice tracciare un itinerario che ci portasse alla qualificazione in Europa e allo stesso tempo lottare per un trofeo. Siamo in corsa su entrambi i fronti ma sono state sfide diverse. In Coppa Italia sono partite su 180 minuti, in Serie A bisogna essere presenti un match alla volta. Quest’anno volevamo inaugurare un nuovo corso lottando contro squadre più vincenti della nostra, con l’obiettivo di cambiare e migliorare. Lo abbiamo fatto partendo dalle strutture, possiamo farlo anche con la squadra. Fino all’ultima giornata non abbasseremo la guardia.”

Un pensiero anche per Joe Barone: “Il Direttore passava sempre a guardare i nostri allenamenti, non si perdeva una partita, era vicino alle ragazze e allo staff. Per noi, perdere una figura di questo tipo è stata una batosta. Da oggi le cose saranno diverse, ma lo terremo sempre nei nostri cuori. Non c’è mai mancato sostegno, già dalla prima partita dopo il lutto contro l’Inter erano presenti tutti i dirigenti. Mi dispiace non aver portato loro una vittoria, ma in quella gara non è scesa in campo la Fiorentina che conosciamo. Ne ho parlato anche con Nicolàs (Burdisso ndr) che conosco da molto tempo e con cui parlo spesso di calcio.

Ha poi concluso parlando proprio del rapporto con il dt viola Burdisso: “Conosco Nicolàs Burisso dai tempi in cui mio cognato Javier Zanetti giocava nell’Inter. Lavoro fianco a fianco con un grande team, dal Direttore Sportivo Mazzoncini a tutto lo staff. Spesso incontro Burdisso al Viola Park e ci tiene a condividermi anche il suo parere tecnico tattico, non si perde una partita allo stadio Curva Fiesole. Per me è un lusso poter lavorare con questi professionisti.”ù

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