Arthur Melo, Rolando Mandragora, Alfred Duncan, Maxime Lopez. Senza farsi mancare, occasionalmente, Giacomo Bonaventura da quando Lucas Beltran è ‘arretrato’ dietro la punta nell’undici di partenza viola. Sono questi gli uomini continuamente alternati nel duo di centrocampo della Fiorentina. Rotazioni costanti, mai realmente svanite, tanto che tuttora resta il reparto più impronosticabile.

Arthur-Duncan, parvente stabilità

L’unica fase di momentanea stabilità, soprattutto nel finale di 2023, ha visto la coppia Arthur-Duncan come la più utilizzata. In controtendenza, Fiorentina-Sassuolo è la prima gara giocata insieme dal primo minuto dopo quasi tre mesi (28 gennaio, Fiorentina-Inter 0-1). Tante le diverse combinazioni tentate nel mentre da Italiano, che da quella sfida contro i nerazzurri ha confermato la stessa coppia di partita in partita soltanto in due occasioni.

Una rinuncia inevitabile

Arthur e Duncan passati al turnover? Una domanda molto difficile vista la scelta di cambiare centrocampo quasi ‘costretta’, valutando i problemi e gli affaticamenti almeno del brasiliano che sono tornati a farsi sentire con insistenza; evento che non stupisce, dato che il solo minutaggio ottenuto in campionato in viola supera quello intero delle ultime due stagioni. Quanto al numero 32, il calo delle presenze è stato accompagnato da quello fisico, nell’ultimo mese.

Com'è cambiato il centrocampo

Chi è salito nelle gerarchie è Rolando Mandragora, con quattro reti nel 2024 e un miglioramento nelle prestazioni che lo ha portato a essere titolare in gran parte delle sfide più importanti della stagione. Si è spesso vista la coppia con un Bonaventura arretrato nei due, propositiva ma eccessivamente leggera e in grave difficoltà in ripiegamento. Piccoli segnali arrivati anche da Maxime Lopez, troppo poco per prendersi la titolarità con continuità, tantomeno per ipotizzare concretamente il riscatto.

E adesso in Conference?

Mai come in queste circostanze, dunque, i dubbi sono gli unici padroni nei continui ballottaggi a centrocampo. Prevalgono adattamento all’avversario e stato di forma dei singoli: l’unica certezza è che non ci sono gerarchie ben precise. Anche in vista della duplice semifinale di Conference League contro il Club Brugge. Qual è la migliore soluzione? Resta un quesito piuttosto enigmatico, considerati i centrocampisti a disposizione di Italiano.


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